Lun. Dic 2nd, 2024

In quanto un po’ all’antica, ritengo che la lettura sia il più bel passatempo mai escogitato dall’umanità. L’Homo ludens danza, canta, si produce in gesti pieni di significato, assume pose, si acconcia, banchetta e celebra elaborate cerimonie. Non voglio sottovalutare l’importanza di simili passatempi – senza, la vita umana scorrerebbe con una monotonia inimmaginabile e forse andrebbe allo sbando. Tuttavia si tratta di azioni di gruppo su cui aleggia, più o meno percettibile, quel certo odore da addestramento militare collettivo. Con un Libro in mano, l’Homo ludens è libero. Almeno nella misura in cui gli è concesso esserlo. È lui a stabilire le regole del gioco, obbedendo soltanto alla propria curiosità.

Recensire un Adelphi non è mai semplice. Recensire un libro di recensioni non è propriamente banale. Recensire un libro di recensioni di libri prevalentemente in edizione polacca può apparire come un’impresa titanica e anche un pò inutile. Ma in fondo…non lo è. Anche perché è la stessa autrice a dirci: “Mentre chi si impunterà sul termine «recensione», si sarà fatto una nemica.”. In verità sarebbe meglio usare il termine “quadretti letterari” per descrivere il sorprendente contenuto dei testi presentati dalla poetessa.

Non è poi così facile trovare tra le edizioni Adelphi opere che scorrono via come un divertissement letterario della Szymborska; spesso questo prestigioso editore è sempre apparso sin troppo elitario ed aristocratico, rivolgendosi senza alcun dubbio ad un pubblico di buona ed elevata cultura. Ma nondimeno questo apparente elitarismo non gli vieta una libertà totale di costruzione del proprio catalogo, che include anche feuilleton da leggere senza troppa presunzione e con estremo godimento, oppure fe   come l’ultimo Guerra di Celine, senza penalizzare assolutamente le vendite in continua e costante crescita.

La raccolta di “letture facoltative” proposta da Wisława Szymborska, premio Nobel per la Letteratura 1996 e conosciutissima e apprezzata poetessa (credo si possa ancora usare questo termine senza incorrere nell’ira della censura mainstream), si presenta come un divertissement bibliografico assai godibile. Lo stile della saggista polacca, a metà fra lo scanzonato e il curioso, e la brevità dei saggi presentati, rende la lettura perfino accattivante ed accompagna il lettore pagina dopo pagina senza soluzione di continuità. Navigare tra i contenuti di libri – per lo più introvabili per il pubblico italiano – unito alla varietà delle tematiche presentate, allontana in maniera siderale quello che per un’opera saggistica è il rischio più grosso: la noia. La Szymborska riesce perfino a titillare la curiosità dei lettori più voraci con descrizioni di libri apparentemente inutili, ma che, a loro volta, nascondono all’interno delle loro pagine, curiosità e aneddoti che non stancano il lettore.

Insomma, un libro per tutti i palati, specie per quello dei bibliomani, che troveranno difficoltà nel reperire la maggior parte dei testi presentati, ma che comunque avranno modo di fare un viaggio in una divertente Wunderkammer letteraria.

“Nella primavera del 1867, quasi subito dopo le nozze, il quarantaseienne Dostoevskij lasciò la Russia per la Germania insieme con la consorte ventenne. Difficile chiamare viaggio di nozze o luna di miele una simile trasferta. In buona sostanza, lo scrittore scappava dai creditori e meta della sua fuga erano i casinò tedeschi, dove intendeva vincere un bel gruzzolo. In quei giorni Anna tiene un diario…”

Riccardo Berti

23.11.2023

Edizione presentata: Wisława Szymborska, Letture facoltative, Adelphi, 2005