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26 gennaio 1921, l’Intesa (Impero britannico, Repubblica francese, Regno d’Italia, Impero del Giappone) riconosce de iure la Repubblica di Lettonia (bandiera sotto); parimenti riconosce de iure la Repubblica di Estonia e financo la Repubblica di Georgia (effimera*); invece tergiversa ancora sul riconoscimento de iure della Repubblica di Lituania, a causa della disputa su Vilnius occupata dai polacchi il 9/10/1920 in modo che ai lituani sembrò proditorio (la Francia era tutta per i polacchi).

Questo è un avvenimento che può apparire minimo e invece è importantissimo perché per la PRIMA VOLTA le Potenze vittoriose riconobbero de iure, con tutti i crismi, lo smembramento dell’ex-Impero russo nelle sue parti “interne” (vale a dire senza la Finlandia, autonoma e separata, e senza la Polonia che un’autonomia teorica nel 1815 la ebbe anche se poi in gran parte la perse ma nondimeno fu sempre ritenuta “altro” dalla Russia propria).

Gli USA, ancora fedeli alla politica della Russia “una e indivisibile” (non-sovietica, eh non riconoscevano il governo bolscevico), ovvero a quella che era la posizione dei “bianchi” ormai in esilio (quando andò bene !), non riconobbero la Lettonia allora; attesero l’estate 1922 allorché il governo del REP Warren Harding riconobbe in un colpo solo Estonia, Lettonia e Lituania, posizione da cui gli USA non si mossero più, neppure dopo il 1945 (nell’estate 1922 chiusero l’Ambasciata russa a Washington retta da quel Boris Bakhmet’ev nominato illo tempore da Kerenskij, ma riconobbero l’URSS solo nel novembre 1933 sotto il DEM F.D. Roosevelt).

Da notare che pochi giorni dopo il riconoscimento de iure della Georgia, le truppe bolsceviche invadevano la Repubblica caucasica e la comunistizzavano il 25/2/1921, proprio quando il Ministro di Georgia era in carrozza di gala recandosi dal presidente Alexandre Millerand a presentargli le credenziali apprese che Tiflis (T’bilisi) era caduta in mattinata alle truppe rosse. Il riconoscimento della Georgia dunque fu come un matrimonio nato e non consumato; la Georgia mai entrerà nella Società delle Nazioni, mentre i baltici sì, e ciò avrà i suoi strascichi nel 1990-1991, favorendo l’eccezionalità baltica rispetto agli altri ex-sovietici (certo, insieme a varie questioni in primis gli avvenimenti del 1939-1940, sia chiaro); una rivolta georgiana antibolscevica in 1924 sembrò rovesciare il potere sovietico ma fu repressa con durezza e la Georgia restò in URSS.

Altra nota interessante: l’’Ambasciatore russo imperiale si chiamava, per ironia della sorte, anche lui Bakhmet’ev ancorchè di nome faceva Georgij (fu in carica sino al 1917) chiestogli da un giornalista USA se il suo successore Boris fosse suo parente, egli rispose in modo tagliente: “la mia parentela con lui è come quella del vostro Giorgio Washington con Booker Washington (un famoso attivista nero dell’epoca)”; il giornalista ammutolì (quell’America era molto diversa da quella attuale).

 

Massimo Vassallo

10.11.2022

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